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Gruppo dei Dodici - ODV
Associazione per la promozione Storico-Culturale dei cammini sulla via “Francigena nel Sud”
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Itinerario Via Francigena nel Sud - da Roma a Teano

Gaeta-Formia-Minturnae (Minturno)

Sessa Aurunca-Teano

Tappa 12 - Minturnae (Minturno)-Suio Terme (Castelforte)-Sessa Aurunca
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Dati
Partenza
Minturno
Arrivo
Sessa Aurunca
Lunghezza
24,5 Km
Come arrivare
Stazione FS di Minturno-Scauri
Descrizione

Breve descrizione del percorso

Il ponte Real Ferdinando (detto anche Ferdinandeo) è un ponte sospeso sul fiume Garigliano situato nei pressi dell'area archeologica di Minturnae (Minturno), sul confine fluviale che dal 1927 separa la regione Lazio dalla Campania. Fu così intitolato in onore di Ferdinando II delle Due Sicilie. Fu il primo ponte sospeso a catenaria di ferro realizzato in Italia, e secondo ponte in Europa, dato che il primato assoluto europeo spetta alla Gran Bretagna (1824). La realizzazione del ponte seguì di poco il fallimentare tentativo in Francia di realizzare un ponte sospeso sulla Senna (1824), progettato da Claude-Louis Navier. Fu esempio di architettura industriale del Regno delle Due Sicilie che dal punto di vista tecnico costruttivo era per quei tempi all'avanguardia in Europa. 

Castelforte è sito al confine sud-orientale della provincia di Latina, alle estreme propaggini del massiccio dei Monti Aurunci, gli antichi Montes Vescini. Il centro storico si trova su di un'altura collinare, così come anche la frazione Suio. Da queste colline si domina la valle del fiume Garigliano. Il territorio comprende la valle che collega le due alture. Il nome Castelforte deriva dal latino Castrum forte. L'aggettivo forte è dovuto probabilmente all'ottima posizione strategica di difesa data la posizione di vedetta sulla valle del Garigliano e in particolare sulla foce stessa del fiume, una volta navigabile. Non si hanno notizie esatte sulla fondazione di Castelforte. Alcuni studiosi, sostengono che Castelforte sia sorto sulle rovine dell'antica città di Vescia, appartenente alla Pentapoli Aurunca, distrutta dai romani nel 340 a.C. Su tutto il territorio del Comune giacciono una grande quantità di antiche vestigia, ma non si hanno notizie storiche esatte risalenti all'epoca preromana e romana a parte quelli relativi alle imponenti Terme Vescinae molto frequentate in epoca Imperiale, databili con certezza al III secolo; comunque l'esistenza della fonte termale era nota anche in epoca precedente. Castrum Forte nacque indubbiamente prima dell'anno 1000 come difesa del retroterra o anche come rifugio degli abitanti della piana sottostante. L'impostazione urbana è di una tipica piazza d'armi: ciò si può rilevare dalla cinta muraria munita di torrioni circolari, dalla porta di accesso e dal maschio imponente, punto di avvistamento e di comunicazione con le altre fortificazioni della zona. Il castello più vicino a Castrum Forte è Castrum Suji, a Suio. Per questa che è la frazione più importante si hanno dati sulla fondazione più certi, dovuta alla maggiore importanza storica di Suio. Sorto prima di Castelforte, Suio era strettamente legata al controllo delle proprietà del monastero di Montecassino. Entrambi i castelli erano posti in posizione tale da costituire un ottimo punto di vedetta e di guardia al fiume Garigliano, all'epoca importante via fluviale di comunicazioni tra Montecassino e il mar Tirreno. A Castelforte, sostò Consalvo da Cordova che condusse l'esercito spagnolo nella battaglia del Garigliano del 29 dicembre 1503 ponendo fine al dominio francese sul meridione d'Italia. Tra il 1798-99 le truppe napoleoniche attraversano l'Italia spodestando i regnanti. In questo periodo i castelfortesi insorgono contro gli invasori e contribuirono con due compagnie di volontari alle truppe a massa di Fra Diavolo. A Castelforte si costituì cellula di tipo carbonaro, la Grande Unione dell'Unità d'Italia, ispirata alle idee mazziniane. Molti castelfortesi subirono un lungo processo per questo nell'anno 1848 dalla Gran Corte Criminale di Santa e furono imprigionati. Nel 1943-44, durante la risalita delle truppe alleate verso Roma, per oltre nove mesi Castelforte fu sottoposto a incessanti bombardamenti da parte degli alleati per contrastare i tedeschi che qui tenevano la linea Gustav. Centinaia di castelfortesi morirono per i bombardamenti, le mine e gli scoppi dei residuati bellici; molti non sopravvissero alle vessazioni o furono trucidati dagli occupanti tedeschi. Siti di interesse:War Museum Gustav Line Garigliano Front; Palazzo Comunale, Porta Ciancia, il Mastio, Cinta Muraria, Chiesa di Santa Maria in Pensulis.

Suio, località termale di antica origine, è l'unica frazione del comune di Castelforte. Si colloca sulle estreme propaggini dei monti Aurunci, presso il fiume Garigliano. L'abitato è suddiviso in due agglomerati principali: Suio Paese, sull'altura con l'antico castello medievale, e Forma di Suio, ai piedi del castello accanto al fiume, dove sgorgano acque sulfuree termali. La località Valle di Suio, a circa 200 m s.l.m., ha grandi pregi naturalistici; a Terme di Suio sono concentrati gli stabilimenti balneari. Le sue terme sono le antiche Aquae Vescinae, citate anche da Plinio e Lucano, molto frequentate soprattutto durante il periodo dell'Impero Romano. La zona in epoca pre-romana faceva parte del territorio della Pentapoli Aurunca. I primi insediamenti sull'attuale territorio di Suio, che si fanno risalire al popolo degli Aurunci, sono legati proprio all'uso delle sue acque termali che qui sgorgano spontaneamente. I Romani presero il controllo del territorio a seguito della battaglia del Veseris nel 314 a.C. In epoca romana-imperiale Settimio Severo, con capitali propri, fece lastricare la strada che conduceva da Minturnae ad Aquas Vescinas, cioè Suio. Il nome Suio è legato al castello, Castrum Suji, sorto per il controllo della foce del Garigliano nel decimo secolo d.C. La fortificazione infatti sorge su di una altura a ridosso della sponda nord del fiume da cui si ha una visuale da monte Orlando (Gaeta) al monte Massico. Il ruolo del castello, realizzato prima del 1040 era importante per il controllo delle incursioni dei corsari saraceni e dei loro insediamenti nella valle. Dopo la battaglia del Garigliano (915) entra a far parte del Ducato di Gaeta. Nel 1078, a seguito di successive parziali donazioni Suio viene acquisita dall'abbazia di Montecassino. Del XIII secolo è la chiesa romanica dedicata a "Santa Maria in Pensulis", probabilmente costruita sui resti della villa di Zethos. La chiesa aveva annesso un locale per gli infermi che venivano qui a curarsi. La chiesa apparteneva alla commenda dei cavalieri ospitalieri di Gaeta. Si scorge ancora la croce ottagona impressa sul primo gradino. Nel 1807 Suio fu aggregato al Comune di Castelforte.

Santi Cosma e Damiano è un comune italiano di 6.813 abitanti della provincia di Latina nel Lazio. Il toponimo deriva dal nome dei due Santi Cosma e Damiano, fratelli e medici, decapitati nei pressi di Antiochia sotto l'impero di Diocleziano. La tradizione popolare vuole che i due Santi siano transitati per queste terre nel loro viaggio verso Roma e che abbiano sostato in una grotta presso la quale fu costruita una cappella in loro onore, divenuta nei secoli l'attuale chiesa patronale. L'abitato del nucleo storico era chiamato in passato Casali di Santi Cosma e Damiano, o più spesso semplicemente I Casali, nome che contrassegnava piccoli nuclei rurali. Le prime notizie storiche su Santi Cosma e Damiano vengono dal Codex diplomaticus cajetanus dell'anno 830. I Casali di Santi Cosma e Damiano crescono come villaggio autonomo adiacente alle fortificazioni del Castrum Forte, punto di vedetta a guardia della foce del Garigliano dal X secolo; come conseguenza di ciò, oggi i centri storici dei due comuni Santi Cosma e Damiano e Castelforte formano un unico agglomerato urbano. Gli insediamenti si iniziarono a sviluppare sulle cime delle colline e soltanto dopo la Seconda guerra mondiale nella valle del Garigliano sottostante. Esistono in tutto il territorio di Santi Cosma e Damiano una grande quantità di vestigia antiche, ma non si hanno molti dati storici esatti sui primi insediamenti nel territorio. È nota anche la presenza di ville rurali romane e di porticcioli e scafe sul fiume. Alcuni storici considerano il territorio di Santi Cosma e Damiano in epoca preromana appartenente alla città di Vescia; indicano poi come campo della battaglia del Veseris, episodio chiave della Guerra Latina, la zona tra le attuali contrade di San Lorenzo e Taverna Cinquanta. Tale battaglia vide opposti i Romani e la lega degli Aurunci nel IV secolo a.C. ed è descritta da Tito Livio negli Annales. Cicerone transita su queste terra e ci dà notizia del pons tiretius che assieme ad altri permetteva di varcare il Garigliano. Il territorio subì devastazioni barbariche ad opera degli Ungari nel 937 e dai Turchi nel 1552. Nel Medioevo è appartenuto anche alla Terra di San Benedetto, cioè era sotto l'influenza dell'abbazia di Montecassino. Le origini degli insediamenti sull'altura sono da mettere in relazione a questo centro politico-culturale: prima dell'anno 830, i benedettini realizzano una cella, piccolo monastero agricolo, a Ventosa. Tra l'881 ed il 915, i Saraceni si erano stabiliti nella pianura del Garigliano sulla riva destra con un campo trincerato. Nella località tuttora chiamata Vattaglia (voce dialettale di battaglia), si ebbe nell'agosto 915 la dura battaglia tra i Saraceni e le truppe della lega cristiana guidata dal papa Giovanni X. Oltre alla località Vattaglia, Saracinisco e Vellota, sussistono cognomi e diverse voci dialettali che, ancora oggi dopo un millennio, ricordano l'occupazione saracena del territorio. Dopo la battaglia il territorio entra a far parte del Ducato di Gaeta. Nei secoli successivi Montecassino e Gaeta perdono l'autonomia, il territorio entra nell'orbita normanna nel 1140. Dopo la proclamazione della repubblica Romana (15 febbraio 1798) le truppe napoleoniche del Gen. Rey occuparono Napoli e vi proclamarono la Repubblica Partenopea: la popolazione della Terra di Lavoro, fedele al re borbonico e alla Chiesa, insorge contro quelli che ritiene invasori. "I Casali" si schierano con due compagnie di volontari nelle truppe a massa comandate dall'itrano Michele Pezza, detto Fra' Diavolo. Si racconta che a Ventosa la popolazione per difendersi dall'avanzare delle truppe si difese a colpi di pietre. Ai caduti negli scontri vanno aggiunti i vecchi e i bambini inermi uccisi all'interno delle loro case; il parroco fu giustiziato venendo gettato dal campanile e le storiche statue lignee dei santi nella chiesa patronale furono sfregiate. Santi Cosma e Damiano doveva ancora tragicamente trovare un posto nella storia nel 1943-44, durante la risalita delle truppe alleate verso Roma. Trovandosi sulla Linea Gustav, per oltre nove mesi il territorio fu sottoposto a bombardamenti che cancellarono gran parte dell'abitato. Il Comune di Santi Cosma e Damiano è stato insignito dal Presidente della Repubblica della Medaglia d'Oro al Valor Civile perché centinaia di sancosmesi sono morti sotto i bombardamenti alleati o per le mine tedesche, per gli stenti e, a combattimenti conclusi, per gli scoppi di residuati bellici.

Il cammino in breve

Riprendiamo il nostro cammino dal Comprensorio Archeologico di Minturnae. Attraversiamo la SS7 (Appia) e dirigiamoci verso via Parchi Ausente, al primo bivio che incontriamo giriamo a destra verso via Porto Galeo. Fatto qualche centinaio di metri giriamo a sinistra verso via Pantaniello. Dopo 2.4 Km arriveremo in prossimità di un altro bivio, qui giriamo a sinistra verso via Campanili 1a Traversa. Poco dopo arriveremo ad un altro bivio, giriamo a destra verso via Campanili 2a Traversa. Ancora 400 metri incroceremo via Campanili 3a Traversa, qui giriamo a destra e, dopo qualche metro, a sinistra. Nemmeno 100 metri su questa strada e poi giriamo a destra verso via Ex Ferrovia. Incamminiamoci per circa 500 metri su quest’ultima strada e poi giriamo a sinistra verso via Stazione e proseguiamo dritto fino a quando non incrociamo via Francesco Baracca. Dopo circa 1.7 Km arriveremo ad un bivio, qui giriamo a destra e prendiamo via Vescia. Proseguiamo dritto all’incrocio con via Malfatana. Qualche centinaio di metri e, al bivio, giriamo a sinistra. Ancora qualche decina di metri e all’incrocio con via Luigi Rizzo giriamo a destra e poi subito a sinistra (passando accanto al campo sportivo). Proseguiamo per 400 metri e poi giriamo a destra. Quando arriveremo ad incrociare la SP Vellota proseguiamo sulla strada che vedremo di fronte a noi e dopo poche decine di metri arriveremo ad incrociare la SP 308. Qui giriamo a destra e proseguiamo per quelli che sono gli ultimi passi nel territorio del Lazio. Infatti sul ponte, che supera il fiume Garigliano, è presente il cartello che ci avviserà del superamento del confine regionale con la Campania. Dopo poco che abbiamo superato il ponte arriveremo ad un trivio proseguiamo di poco dritto e poi subito a sinistra. Qualche centinaio di metri e ancora un bivio, qui giriamo a sinistra e attraversiamo il piccolo borgo di Maiano. Dopo circa 1 Km, poco prima di uno stretto curvone a destra, giriamo a sinistra immergendoci nella campagna. Seguiamo questa stradina per circa 2 Km fin quando cioè incroceremo la SP 430. Qui giriamo a sinistra e dopo qualche decina di metri subito a destra, verso una stradina di campagna con fondo brecciato. Seguiamola per circa 2.9 Km, senza mai deviare e proseguendo dritto negli incroci, e arriveremo nel caratteristico borgo di Lauro di Sessa. Al bivio che si presenta all’ingresso del borgo prendiamo la strada che piega a destra della chiesa che ci è di fronte. Continuiamo su via Astricelli per circa 300 metri per poi girare a destra verso via Madonna dei Pozzi. Restiamo per circa 700 metri su questa strada finchè non giungiamo in prossimità dell’omonimo Santuario. Dopo la visita al santuario riprendiamo il nostro cammino sempre sulla medesima strada e inoltriamoci verso la piena campagna. Dopo circa 300 metri proseguiamo dritto evitando di prendere le diramazioni a destra e sinistra. Proseguiamo tenendo presente quest’ultimo principio: evitiamo di lasciare questo stradoncino per prendere le diramazioni che incontriamo man mano che avanziamo. Dopo aver camminato per circa 2.3 Km dal Santuario arriviamo in un punto in cui all’incrocio con un altro stradoncino dobbiamo girare a destra. Ancora qualche centinaio di metri e quando troviamo il primo stradoncino che si dirama a sinistra prendiamolo e proseguiamo su questo ancora per circa 400 metri. Qui incroceremo un altro stradoncino, giriamo a destra e, subito dopo, giriamo a sinistra. Proseguiamo su quest’ultimo stradoncino ancora per qualche centinaio di metri e arriveremo nel piccolo borgo di Cupa di Sessa. Arrivati a Largo San Giuseppe pieghiamo leggermente a sinistra e immettiamoci sulla SP 80 che ci farà uscire dal borgo e ci riporterà in piena campagna. Dopo aver percorso qualche decina di metri lasciamo la Provinciale, che piega a sinistra e proseguiamo sulla strada che invece che prosegue dritta. Avanziamo per 500 metri e all’incrocio giriamo a sinistra. Restiamo su questo ennesimo stradoncino che ci farà girare intorno ad una collina. Dopo 1.3 Km saremo dalla parte opposta e ci immetteremo su via Monte Ofelio. L’approssimarsi della nostra destinazione si metterà in evidenza con la presenza sempre più fitto dell’abitato. Percorriamo fino in fondo quest’ultima strada e per poi immetterci su via XXI Luglio. Qui giriamo a destra e, in discesa, fatti 300 metri giriamo a sinistra verso via Salita Castello. Al termine giriamo a destra e percorriamo per qualche centinaio di metri Corso Lucilio. Arrivati in prossimità di via Delio giriamo a sinistra percorriamola tutta e al suo termine arriveremo nella piazzetta dove troveremo il magnifico Duomo di Sessa Aurunca.

Alloggi della tappa
Minturno (LT)
Camere Riviera di Ulissevia Sant'Anna 56347 0886485
Chiesa San FrancescoVia San Francesco D'Assisi, 3Padre Eduard: cell. 3481941167; Padre Agostino: cell: 3475609600
Santi Cosma e Damiano (LT)
Locazione turisticaVia Luigi Rizzo, 125E3474617319 (Emilia)
Castelforte (Suio Forme) - LT
Casa del Pellegrino PlotinoVia Palombaia, 8346 6425585
B&B SykelgrimaVia Contrada Viaro, 93478401887 - 3479246659
Sessa Aurunca
Casa per ferie Ist. Volpicellivia Monte Ofelio0823 938569
Sede Legambiente di Sessa Auruncavia Taddeo de Matricio, 56Carmine: 388 4216292; email:
B&B Monte Ofeliovia Monte Ofelio 2Doris 327 8256270
Scarica Pdf Alloggi Tappa
Dettagli Altimetrici
Altitudine Massima:
Dislivello partenza/arrivo:
Altitudine Minima
Dislivello min/max:
Altitudine Media:
Dettaglio Tappa

Scheda riassuntiva

Nome LocalitàQuotaDistanzaTempoDiff.Agibilità
Minturnae (Minturno)6 m0---
Suio Terme (Castelforte)14 m8,6 Km2:10 hTSi
Lauro di Sessa86 m16,0 Km2:20 hTSi
Sessa Aurunca193 m24,5 Km6:00 hTSi
      

Totali

 24,5 Km6:00 hT